Voi sapete chi è la Szymborska?

Io, fino a poche settimane fa, lo ignoravo.
Sono una capra.
Lo so da me.
Non è il caso che infieriate.

W. Szymborska è una poetessa polacca, anzi è La Poetessa Polacca.
Una donnina dalle spalle ossute e l'aria furba che nel 1996 si è portata a casa il Nobel per la Letteratura e che con le sue raccolte vende quasi quanto un romanziere.
Nei suoi scritti emergono un' ironia ed una lucidità di pensiero rari.
Le sue poesie sono racconti brevi ed intensi che io ho amato dal primo incontro.

Scoprire un libro, una poesia, uno scrittore o un poeta che ci emozionano è sempre un evento speciale. In quel momento si sorride per la consapevolezza di avere un amore in più a scaldarci il cuore ed aprirci la mente.
È pura gioia.

Vi lascio con un delizioso esempio del talento della signora Wisława Szymborska.

Consolazione

Darwin.
Si dice che per rilassarsi leggesse romanzi.
Ma avesse le sue esigenze:
dovevano essere a lieto fine.
Se gliene capitava uno differente,
lo gettava con furia nel fuoco.

Vero o no che sia-
sono propensa a crederci.

Percorrendo con la mente tanti spazi e tempi
aveva visto così tante specie estinte,
tali trionfi dei forti sui più deboli,
così grandi sforzi di sopravvivenza,
prima o poi inani,
che almeno dalla finzione
e dalla sua microscala
aveva diritto di aspettarsi l'happy end.


E quindi per forza: un raggio che sbuca
dalle nuvole,
gli amanti di nuovo insieme, i casati
riconciliati,
i dubbi dissipati, la fedeltà premiata,
i beni recuperati, i tesori dissotterati,
i vicini pentiti del loro accanimento,
la reputazione resa, la cupidigia smascherata,
le vecchie zitelle maritate con pastori
dabbene,
gli intriganti deportati nell'altro emisfero,
i falsari di documenti scaraventati dalle scale,
i seduttori di vergini di gran corsa all'altare,
gli orfani accolti in casa, le vedove consolate,
la boria umiliata, le ferite sanate,
il figliol prodigo invitato alla mensa,
il calice dell'amarezza vuotato in mare,
i fazzoletti intrisi di lacrime pacificate,
canto e musica per tutti,
e il cagnolino Fido,
smarrito già nel primo capitolo,
corra pure di nuovo per la casa
abbaiando gioioso.

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