Racconto: Ottant'anni più un giorno.

Il mondo mi conosce.
Il mondo mi ama.
Inutile nascondersi dietro falsa modestia: io sono il preferito di tutti.
Di tutti tranne lui. Mio zio. Un tiranno che ha approfittato di me per tutta la vita.
I lavori più indegni sono sempre stati miei. I mestieri più faticosi sono sempre stati affar mio.
Sfruttato. Sfruttato e malpagato. Questo sono sempre stato io.
Eppure siete tutti pazzi di me. Di quello sfortunato e arrabbiato. Buffo ai vostri occhi.

Altro che buffo! Io sono furioso per la mia vita d'inferno in cui nulla è mai andato per il verso giusto.
Persino tre nipoti  a carico mi sono capitati! Io, che ho sempre fatto fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, ho dovuto sfamare per anni quelle saccenti sanguisughe.
Non ci avrebbe potuto pensare la nonna? Con la sua grande fattoria e i quintali di cibo sfornati ad ogni ora del giorno?
O non ci avrebbe dovuto pensare lo zio? Col suo deposito zeppo di monete tintinnanti, le sue miniere, la sua immensa fortuna?
E invece no, sono toccati a me. Piccoli, affamati e rompicoglioni!

Quante volte avrei voluto mandare tutti al diavolo, ma mi è sempre mancato il coraggio. Il coraggio di alzare la voce. Il coraggio di far valere i miei diritti. E sì, anche il coraggio di liberarmi di quella frollata di Margherita, la mia fidanzata storica. Una virago col culo grosso!

Ma da oggi tutto cambia, ne siate testimoni!
Il vecchio e la vecchia hanno tirato le cuoia. Tutti e due a distanza di poche ore.
Il tempo necessario di avvelenare l'uno e poi l'altra. Il tempo necessario per far ricadere la colpa su quello stronzo di Gastone.

Da oggi, ciò che era loro è finalmente mio.
I miei giorni oscuri da buffo, sfortunato pennuto sono finalmente terminati.

Stappo il chinotto.
Alzo il calice.
Fate lo stesso anche voi. Brindate con me.
Dopo 80 anni di sfiga, oggi si celebra il mio nuovo inizio!

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